Avevamo segnalato poco tempo fa sulla cronaca locale come fosse necessario affrontare la questione del degrado relativa al Parco del Cjastenar: infrastrutture trascurate e fatiscenti, siringhe e sporcizia ritrovate al parco.
https://www.studionord.news/per-fagagna-voliamo-insieme-fagagna-non-da-una-buona-immagine-di-se/
Abbiamo anche citato la "teoria delle finestre rotte": mantenere e controllare ambienti urbani reprimendo i piccoli reati, gli atti vandalici, la deturpazione dei luoghi, [...] contribuisce a creare un clima di ordine e legalità e riduce il rischio di crimini più gravi [https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_delle_finestre_rotte]
A nostro avviso -ma la teoria lo conferma- l'incuria riferita alle infrastrutture del Parco Cjastenar non aiuta a prevenire né contrastare i fenomeni negativi che sono stati riscontrati nelle scorse settimane.
Al proposito ci è giunta un'interessante lettera da un amico originario di Fagagna ma residente a Lestizza, corredata di documentazione fotografica, che riporta una testimonianza di come realmente situazioni simili a quella del Cjastenar potrebbero essere risolte con un po' più di attenzione e qualche intervento manutentivo:
Recentemente ho avuto uno scambio di opinioni con Andrea Schiffo riguardante l’interessante estratto che parla della “teoria delle finestre rotte”. Legato a questo pensiero ho portato un esempio che mi vede coinvolto in modo più o meno vicino.
Io abito a Lestizza (UD) di fronte ad un grande parcheggio in ghiaia con, su uno dei lati, uno spazio verde, occupato sulla prima parte da alberi piantumati e sulla seconda da giochi per bambini in legno. Il posto era, ovviamente, frequentato da mamme con i figlioletti (spesso usciti dall’adiacente scuola elementare) e, più tardi nel pomeriggio, da adolescenti che ascoltano musica o chiacchieravano. Con l’andare del tempo i giochi sono andati deteriorandosi e man mano il parchetto ha visto uno susseguirsi di frequentazioni meno raccomandabili delle precedenti (anche se ammetto di non essermi mai sentito realmente in pericolo o minacciato, solo meno “sicuro”) finché i giochi, ormai distrutti, sono stati resi inagibili con conseguente approdo di personaggi non rassicuranti.
Ebbene, negli ultimi tempi, due associazioni del luogo, hanno messo mano al portafoglio facendo rimuovere quello che rimaneva dei vecchi giochi e facendone installare di nuovi: il parchetto ha di nuovo suscitato l’interesse delle mamme con i bambini ed ha subito visto uno svuotarsi delle frequentazioni meno rassicuranti.
Proprio in questa occasione ho potuto “toccare con mano” la teoria per la quale un luogo, se fatiscente, attira generi di persone man mano meno apprezzabili; se invece è mantenuto in ordine e pulizia richiama frequentatori di ben altra levatura contribuendo, così, al benessere di tutta la comunità.
Ecco come è stato ripristinato il decoro nel parchetto pubblico di Lestizza, Via delle Scuole
Proprio per sollecitare un'azione in tal senso da parte dell'amministrazione comunale fagagnese, abbiamo inoltrato in un'interrogazione: consulta l'interrogazione >>>