E' stata rinnovata nella seduta del Consiglio Comunale del 25 novembre 2019 la convenzione per il Servizio Centro Risorsa Donna.
Ecco il nostro intervento in merito:
Quando parliamo di violenza di genere, tema complesso e delicato, lo si pone in relazione alla diffusa violenza sulla donna.
Premesso quindi
-che Il 7 marzo 2018, il Comitato dei Ministri ha adottato la nuova Strategia del Consiglio d’Europa per la parità tra donne e uomini 2018-2023 il cui obiettivo generale è raggiungere l'effettiva realizzazione dell'uguaglianza di genere negli Stati membri del Consiglio d'Europa attraverso l’attuazione degli strumenti esistenti e il rafforzamento di quelli messi in atto dall'Organizzazione nel settore dell’ uguaglianza di genere sotto la guida della Commissione per l'uguaglianza di genere.
E ha iNdividuato sei aree strategiche:
1) Prevenire e combattere gli stereotipi basati sul genere e il sessismo.
2) Prevenire e combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica.
3) Garantire alle donne equo accesso alla giustizia.
4) Raggiungere una partecipazione equilibrata di donne e uomini nei processi decisionali politici e pubblici.
5) Proteggere i diritti delle donne e delle ragazze migranti, rifugiate e richiedenti asilo.
6) Raggiungere il mainstreaming di genere in tutte le politiche e misure( è un approccio strategico alle politiche che si pone l’obiettivo del raggiungimento dell’uguaglianza di opportunità tra donne e uomini in ogni ambito della società e che prevede l’integrazione di una prospettiva di genere nell’attività di realizzazione delle politiche: dal processo di elaborazione, all’attuazione, includendo anche la stesura delle norme, le decisioni di spesa, la valutazione e il monitoraggio.
-che nel 2017 (dati ISTAT)si sono rivolte ai Centri antiviolenza 43.467 donne (15,5 ogni 10mila donne); il 67,2% ha iniziato un percorso di uscita dalla violenza . Tra le donne che hanno iniziato tale percorso, il 63,7% ha figli, minorenni nel 72,8% dei casi. Le donne straniere costituiscono il 27% di quelle prese in carico.
I servizi offerti sono molteplici, dall’accoglienza (99,6%) al supporto psicologico (94,9%), dal supporto legale (96,8%) all’accompagnamento nel percorso verso l’autonomia abitativa e lavorativa e in generale verso l’autonomia .
Meno diffusi, il servizio di sostegno alla genitorialità, quello di supporto ai figli minori. L’82,2% dei Centri effettua la valutazione del rischio di recidiva della violenza sulla donna.
- che Il problema della violenza, pertanto, non solo non accenna ad arrestarsi ma, come riportano dati e statistiche, si sta amplificando: giornalmente apprendiamo casi di donne vittime di maltrattamenti, abusi e violenze, fuori e dentro le mura domestiche, cui assistono spesso i bambini, con gravi conseguenze sul piano emotivo e cognitivo.
Insicurezza e solitudine si impadroniscono della donna vittima di soprusi, di una violenza non solo fisica e sessuale ma psicologica, culturale ed economica.
Tale fenomeno, che non conosce età né classe sociale, va affrontato con determinazione aiutando le donne a denunciare, ad uscire dal silenzio.
Per chi non fosse a conoscenza di come funziona la struttura :
Il Centro Risorsa Donna è un punto di riferimento per donne che sentono il bisogno di parlare di: problemi familiari, rapporti con i figli, rapporti di coppia, problemi psicologici di vario tipo, molestie e maltrattamenti
Il Centro è un servizio pubblico, che si rivolge a tutte le donne residenti nei Comuni convenzionati, nel tentativo di favorire e rendere meno problematica l’integrazione con la realtà sociale, professionale e culturale delle donne.
Il Servizio, attraverso la sua attività, mira a promuovere il benessere psicologico della persona nell’ambito della famiglia e dell’ambiente sociale e di lavoro, nel tentativo di arginare e contenere condizioni di emarginazione e disadattamento.
(Opera: Lunedì dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00; Martedì e Mercoledì dalle 9:00 alle 15:00; Giovedì dalle 12:00 alle 19:00)
Preso atto della relazione del Centro Risorsa Donna per il primo semestre 2019 non può non balzare agli occhi il dato relativo alla provenienza dell’utenza per singolo comune di residenza.
Tali dati differiscono in modo importante se raffrontati al numero di residenti per comune che appartengono ad una medesima area geografica che per i temi trattati si può presupporre essere omogenea, senza dover entrare nel merito dei dati per ogni singolo comune.
Avremmo voluto che le “considerazioni” a margine del resoconto del CRD evidenziassero se analizzate i motivi di tali disomogeneità perché interessante può essere ad esempio capire nei comuni ove la richiesta è pari a 0 quali sono le motivazioni.
Si evidenzia anche non congruenza a volte del problema preso in carico rispetto alla mission della struttura. Vorremmo avere il parere dell’assessore competente sui due aspetti e sapere se l’argomento sia già stato preso in considerazione in sede di conferenza. Si ravvisa oltre all’importanza di mantenere tale convenzione quella di renderla visibile alla popolazione:
-facendo degli incontri per far conoscere quali sono i segnali che possono far mettere in guardia la donna prima che la situazione peggiori. I segnali da conoscere sono i campanelli d'allarme, spesso iniziano con le denigrazioni, offese, un
controllo sempre maggiore da parte del partner che la isola dalle amiche
dalla famiglia, dai parenti, fino ad arrivare alla violenza fisica
- collocando in punti strategici del paese delle informative
- dedicando una pagina specifica sulla home del Comune dove si esplicita chi opera in tali strutture e con quali modalità. Istituire un servizio su tale fenomeno vuol dire avere conoscenza, esperienza, non si da al volontariato o a persone di buona volontà e sensibilità.
Tutto questo perché tutti noi sappiamo che la prima causa per cui non ci si rivolge ad una struttura è la paura e quindi difficilmente una donna si rivolge subito ad una persona fisica.
Questo per divenire come amministratrici donne i facilitatori del processo di consapevolezza delle donne vittime di violenza . Nel processo di consapevolezza, tutti devono essere partecipi donne e uomini. E' quasi sempre nella sfera degli affetti che si genera la violenza, occorre quindi una rete di protezione e sostegno per la vittima. Non basta la denuncia, è fondamentale rivolgersi alle persone giuste, agli operatori preparati specificamente sul tema. Per combattere la violenza contro le donne e i bambini spettatori di violenze con conseguenze devastanti sulla vita
futura dei minori, bisogna interrompere la trasmissione intergenerazionale della violenza stessa.
La Consigliera
Elena Rosso
-Fagagna Voliamo Insieme-