Nel Consiglio Comunale del Comune di Fagagna del 23 aprile 2020 -svoltosi surante l'emergenza COVID19- al secondo punto dell'ordine del giorno è stata trattata l'approvazione del PAC Vicario, ovvero del progetto di costruzione di un allevamento di galline ovaiole da 150mila capi che sorgerebbe nella zona sud del Comune di Fagagna, tra località Chiarandis e la frazione Plasencis del Comune di Mereto di Tomba.
Il nostro gruppo, grazie al preciso lavoro del capogruppo Bertuzzi ed alla collaborazione del membro Narduzzi, aveva sollevato in merito alcune osservazioni di carattere tecnico, con riferimento all'accesso alla falda acquifera sottostante la discarica RSU di Via Plasencis, all'effetto odorigeno cumulativo della discarica con quello dell'allevamento ed altre minori rilevazioni dai documenti di Piano.
Ci siamo preoccupati di dipanare ogni dubbio incontrando anche l'imprenditore Vicario in data 20 febbraio 2020.
Durante l'incontro, tra le altre, sono state chiariti i seguenti aspetti:
- le uova prodotte saranno destinate all'industria alimentare (es. dolciaria) e non alla vendita al dettaglio tramite GDO
- l'impianto a Biogas di Ciconicco è inadatto allo smaltimento delle deiezioni degli avicoli dell'allevamento Vicario, strutturalmente e tecnicamente, pertanto ne è scongiurata la riapertura da parte dell'imprenditore stesso; tali rifiuti verranno invece smaltiti presso un impianto consono nella pedemontana pordenonese; le carcasse degli animali verranno invece sanificate e smaltite da una struttura della bassa friulana
- il valore delle galline allevate presso la struttura ammonterà a circa un milione di euro
- la durata media della vita di una gallina in allevamento del genere è di 16 mesi
- l'azienda installerà da subito delle barriere osmogeniche (migliori tecnologie disponibili) per l'abbattimento degli odori, per un investimento di circa 20mila euro
A valle di tale incontro l'unico punto aperto è rimasto l'effetto odorigeno della discarica sommato a quello dell'allevamento. Entriamo brevemente nella questione: le discariche chiuse, come quella di Fagagna, a livello teorico, hanno impatto odorigeno ZERO. Questo significa che sulla carta l'odore della discarica è nullo. Ma nei fatti è così? Purtroppo non ci è dato di saperlo in quanto mancano rilevazioni. Da parte nostra dunque la richiesta era di avere una relazione puntuale sull'odore della discarica che potenzialmente si sommerebbe a quello dell'allevamento per determinare l'odore risultante che la zona produrrebbe tramite i due impianti. Purtroppo tale relazione non è stata integrata, pertanto il nostro giudizio sul PAC è rimasto contrario, non avendo noi Fagagna Voliamo Insieme ricevuto la totalità dei chiarimenti richiesti.
PAC approvato ed allevamento autorizzato dunque.
Di buono c'è che la dimensione, l'affidabilità e la serietà dimostrate dall'imprenditore dovrebbero assicurare un pieno rispetto delle normative igienico sanitarie che regolamentano la conduzione dell'allevamento.
La riflessione che portiamo a casa da questa esperienza è quella riassunta nell'intervento di Andrea Schiffo, al termine della discussione in Consiglio:
Dal punto di vista politico la faccenda andrebbe affrontata con coraggio. Il coraggio che manca a questa amministrazione è quello di rinunciare ad un modello produttivo industriale, di cambiare strada rispetto all'occupazione di suolo concedendo ulteriori edificazioni, di prendere la direzione di uno sviluppo sostenibile ed a misura del nostro territorio. Manca il coraggio di dare un vero ascolto ai cittadini ed ai comuni limitrofi ed una vera informazione -ricordo che la presentazione in fase di adozione del progetto fu del tutto inesauriente-. Si è data informazione alla commissione consultiva competente due giorni fa, a decisione praticamente già presa e senza dunque tener conto dei membri della stessa che dovrebbero svolgere appunto funzione consultiva e da termometro della popolazione.
E' vero, il PRGC prevedeva in ogni caso la possibilità di realizzare questo tipo di opere nell'area dove appunto l'allevamento verrà edificato, ma è anche vero che con le giuste motivazioni, una forte volontà ma soprattutto il coraggio di prendere finalmente una nuova direzione politica per nostro territorio e per la nostra comunità si sarebbe potuto effettuare una variante al PRGC per ovviare alla questione di base, ovvero che i presupposti urbanistici c'erano.
D'altr'onde l'assessore (al tempo non lo era ancora) Bulfone stesso ha dichiarato a settembre scorso "quando si riceve una domanda del genere non è piacevole: c’è tutta una problematica che abbiamo cercato di approfondire".
Ebbene con una variante ben motivata forse si sarebbe potuta prendere un'altra strada (in salita, ma diversa) ma lo ripeto: occorre coraggio e forte e valida motivazione, che questa amministrazione in questa occasione non ha dimostrato di avere. E' lecito dunque che a questo punto il committente, Vicario, disponga dei suoi diritti e sia legittimato ad espandere la sua attività imprenditoriale costruendo un nuovo allevamento, lo fa perché sembra avere le carte in regola ma lo fa anche perché nessuno ha saputo trovare l'ardimento per un'alternativa.
Verbali della delibera QUI